Isabella d’Este Gonzaga
una donna mecenate, che intende la Musica necessaria alla quotidianità della vita di corte, medicina alle fatiche del Duca marito, Francesco Gonzaga, prigioniero della Repubblica di Venezia al quale invia Marchetto Cara, musico e compositore al suo servizio a rallegrarlo….
” Chiamai a raccolta i musici ed imparammo strambotti nuovi. Marchetto faceva miracoli e la canzone sua più celebrata, Forse che si forse che no apriva ogni nostro concerto dando l’avvio agli esercizi armonici. La frottola che iniziava Rotta è l’aspra mia catena/ ch’io son fora de prison fra tutte ci pareva di buon augurio e la cantavamo a quattro voci, a ritmo alacre e con accompagnamento di viole.”
Saper di musica, saper cantare, è tra le prime qualità richieste al giovane principe figlio, Federico che di ritorno dalla corte mantovana…
“cantava tutti i giorni nella sua camera con i nostri musici ed anche da solo con voce netta e soave; si esercitava nelle armi con attenzione, andava a cavallo come un San Giorgio, parlava bene.”
( M. Bellonci, Rinascimento Privato)